Curiosando qua e là

E’ ora di ricominciare a scrivere qui, in questo luogo dove sai di esserci ma non sai se ti stanno guardando.

Ho viaggiato nei blog degli altri: in quelli scritti per essere, in quelli scritti per avere, e pure in quelli scritti per esistere…

Spesso si sente il bisogno di qualcuno di essere letto e capito, di essere parte di quella vita che ci sfugge, di quel sentire che non udiamo ma che odiamo solo perche’ non sembra esistere.
Allora si sente l’urlo e il piangere sommesso, la sberla e la pacca sulle proprie spalle in un senso di liberazione e di sofferenza perche’ sai, se non soffri, che cazzo stai qui a scrivere e soprattutto perche’ io dovrei leggerti?

Ho visto pure l’aizzare il popolo del blog spingendolo a seguire l’indignazione del bloggante verso chi, bonta’ sua, ha posto delle critiche e delle domande (e le domande son sempre buone) in un “dagli all’untore!” di medievale memoria…
Quello che non capisco e’ cosa stia ungendo l’untore e mi domando se sia consigliabile costruirsi con delle parole e con grande fatica un mondo fragile dove essere Re ma dove si debba sempre ascoltare con l’orecchio sul bicchiere contro i bastioni per cercare di sentire l’avvicinarsi di chi vuole essere un Re migliore di te (magari lo e’ pure).

Ho viaggiato e dopo aver cancellato nella mia lista mentale alcuni di questi posti e dopo essere stato deluso da quelli che credevo mi sarebbero piaciuti per sempre, credo che sia il momento di tornare sui primi per rifare il giro senza cancellare nessuno.
Questo perche’ credo io possa leggere tutti senza per forza essere d’accordo con chiunque.