Martin Cruz Smith – Il fantasma di Stalin

Martin Cruz Smith - Il fantasma di Stalin (2007)Il fantasma di Stalin sembra aggirarsi per i corridoi bui della metropolitana di Mosca. Sono ormai numerosi i viaggiatori che testimoniano di averlo visto, e la notizia si sta diffondendo, seminando inquietudine in città. L’incarico di risolvere questo bizzarro caso viene affidato ad Arkady Renko il quale, da subito, non è disposto a credere al prodigio: ai suoi occhi, infatti, il fenomeno ha tutta l’aria di essere un teatro montato a scopi politici, per cavalcare una nostalgia mai del tutto sopita nel popolo russo. Ben presto però le cose si complicano: entrano infatti in gioco poliziotti ambigui, proteste di massa, il terrorismo ceceno e una serie di omicidi sospetti dietro cui, sospetta Renko, potrebbe esserci Nikolai Isakov – un eroe del corpo d’assalto dei Berretti Neri reduce dalla guerra in Cecenia -, esponente di punta della destra ultraconservatrice. Un uomo pericolosamente vicino ad Arkady, anche per via di una sospetta relazione con Eva, la sua compagna. Così, quando anche Eva scompare, l’intera vita di Renko sembra dipendere da un’indagine che si spingerà nelle campagne fuori Mosca, dove si stanno esumando migliaia di cadaveri di soldati sovietici morti durante la guerra contro gli invasori tedeschi nel 1941, e l’ispettore capo sarà costretto a fare i conti con lo spettro di suo padre, generale di corpo d’armata e uno tra i più stretti collaboratori di Stalin. Un noir dai toni forti, con continui cambiamenti di scena, sullo sfondo di un paesaggio russo in cui sentimenti profondi e personalità complesse si incrociano con lo scetticismo e l’umanità di Renko, un poliziotto a caccia di verità che la storia non ha ancora avuto il coraggio di raccontare fino in fondo.
(345p. €19)