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mezzo chiloBandiera della Repubblica Popolare CineseNON CI CREDO!
Stamane, dopo due settimane di vacanza in Cina, mi peso col cuore in gola pronto al pianto greco sapendo cosa mi son mangiato in queste due settimane. Invece la bilancia mi dice che sono dimagrito di mezzo chilo. A me pare impossibile ma bilancia canta, villan dorme.
In Cina ho più o meno mangiato così:

  • Tutte le mattine sveglia alle 6.00 o alle 6.30 per arrivare alla sala colazione a buffet (erano comprese nel pacchetto) nel momento esatto in cui apriva. Si iniziava con salsiccine di pollo e maiale, affettati vari, involtini primavera fritti, riso fritto, uovo o sodo o strapazzato con tutto, toast alla francese (fritto con l’uovo), pasta corta in salsa d’ostriche. Poi si passava al piattone con tre tipi di verdure cotte insaporite con tofu fermentato, poi alle insalate fresche con sopra un asian dressing che non ho capito cosa fosse ma era un po’ grasso. Uno yogurth senza zucchero per non esagerare; un piattone di melone, cocomero e dragon fruit (un mezzo chilo credo) con dei lichees, albicocche, pesche e pere, tutte sciroppate, per contorno. Due o tre caffè e due o tre bicchieri o di acqua o di succo d’arancia. Evitavo il bacon che era troppo grasso. Solo una mattina ci hanno fatto mangiare à la carte. Maledetti! Poi alle 7.30 si andava in camera a coccodrillare il mangiato fino alle 9.00 che di solito era l’ora in cui ci venivano a prendere.
  • Pranzo, di solito alle 12.30-13.00 in ristorante tipico cinese compreso nel pacchetto e considerato dagli organizzatori parte dell’esperienza della vacanza, in cui ci mangiavamo l’impossibile provando questo e quel piatto e lasciando, per impanzanimento, parecchio cibo sul tavolo. Ci hanno detto che è usanza cinese lasciare il cibo e non ci siamo mai preoccupati. Anche qui olio, grasso animale e carboidrati come se piovesse.
  • La cena, forse complice il jet-lag, l’avevamo presa, visto che non avevamo mai fame, come una colazione leggera: di solito si andava alla ricerca di zuppette di noodles o di involtini primavera molto grossi o di frittini strani schivando abilmente scorpioni e cavallucci marini arrostiti. Una sera abbiamo pure mangiato l’anatra alla pechinese che, ho scoperto, è la cosa più grassa sulla terra dopo il signor Ferrara.

Capirete, forse, perché sono stupito da cotanto risultato.