Domenica pomeriggio con la promessa di un cono da gelato, convinciamo Pietro ad andare a votare.
Arrivati al seggio, per prima cosa, facciamo la foto per quello del voto di scambio e poi Serena entra per votare; io rimango fuori con Pietro facendo, col passeggino, lo slalom delle fioriere.
Esce una signora anziana che accompagna un’altra signora ancora più anziana. La signora anzianissima si gira verso Pietro e fa:
- Ha votato?
- Magari, ma ancora non sa scrivere.
- Peccato, sarebbe stato un voto in più. Dici che lo faranno ancora votare tra 20 anni?
- Spero di si, signora (ero atterrito).
- Speriamo anche che tra vent’anni non ci siano più questi, io sicuramente non ci sarò ma spero che neppure questi.
Al seggio dove sono andata io c’era una presidente così “pro-referendum” che se fossi tornata con un altro documento mi avrebbe anche fatto rivotare!
Vedo che state già educando pietro alla coscienza politica, dubito però sull’imparzialità…!
Ma dopotutto alla elementari gli insegneranno la religione cattolica, almeno lui arriverà già preparato alla faziosità! hi hi