In origine, erano otto in tutto l’universo. Potentissime e infallibili, erano armi costruite dalla più vasta intelligenza artificiale mai conosciuta. Usarle era molto semplice: bastava mirare e premere il grilletto. Tuttavia nessuno poteva sapere cosa sarebbe successo. Se il bersaglio era un essere umano, allora forse veniva incenerito all’istante oppure trafitto da una lancia uscita dal nulla.. E se il bersaglio aveva le dimensioni di una montagna o di una città, l’esito, altrettanto fatale, poteva essere causato da un ordigno termonucleare o da un cataclisma. Insomma: era l’arma a decidere come annientare l’obiettivo. Di quelle otto armi ne è rimasta una sola. E qualcuno la sta cercando.
Un tempo a capo di una squadra militare, lady Sharrow, adesso conduce una quieta e noiosa esistenza a Isser, l’isola principale dell’arcipelago del Mare di Mezzo, lontanissima da qualsiasi altra terra, e situata presso il centro di Phirar, il terzo oceano del pianeta Golter. Ma il suo isolamento viene bruscamente infranto dai membri di una setta religiosa –gli Huhsz— che hanno individuato in lei l’ostacolo principale al definitivo trionfo della loro fede. Ben presto, Sharrow capisce che l’unico modo per sfuggire alla morte è chiedere l’aiuto dei suoi vecchi compagni, lanciarsi con loro alla ricerca di quell’ultima arma e trovarla prima del Huhsz.
Una missione forse impossibile e che rischia di annientare non soltanto Sharrow, ma addirittura l’intero Sistema di Golter.
(468p. €17,00)