
Siccome bisogna battere il ferro quando… quando… beh avete capito, con i glutei che urlano la loro disapprovazione anche oggi mi vesto da oplita e risalgo in bici. Stavolta ho la macchina fotografica ma, stranamente, il computer da polso che ti dice anche quando morirai™ si lamenta di avere la batteria scarica. Siccome ieri l’ho ricaricato quando estraevo i dati io, con piglio da femmina, non ci credo.
Le leggi della fisica mi si pongono tenacemente davanti quando dopo un chilometro si spegne. Bene, dovrò arrangiarmi con quello della bici che, per contrappasso (o contraltare, scegliete voi), non ti dice neppure che ore sono.
Da casa mia mi dirigo subito verso Costano dove finalmente ammiro dei campi coltivati che a me piacciono tanto, attraverso Passaggio di Bettona e salgo verso Colle di Bettona (no, a Bettona non ci vado che c’è una salita sputapolmoni) dove, passando davanti all’unico bar, guardo con disapprovazione i vecchietti fannulloni che pascolano sui tavolini lungo la strada.
Discesa, bellissima discesa fino a Signoria di Torgiano e poi a Torgiano. Mi accorgo che tutti i negozi sono chiusi e realizzo, io sono intelligente, che è il Primo Maggio. Mi colpisce che ci siano molte persone sedute su di una sedia a fianco del loro portone di casa guardanti le mirabolanti cose che succedono lì davanti tipo un cane che alza la zampa, il vecchietto che legge gli avvisi funebri o il ciclista che passa sbuffando piegato sul manubrio.
Attraverso Cipresso e poi entro a Bastia Umbra dirigendomi verso il percorso verde dove stanno facendo dei lavori e questi mi spingono in una deviazione che mi allontana dal fiume. Riprendo poi il vecchio percorso e alla fine, dove c’è lo spiazzo, vedo parecchi gruppi organizzati per il picnic. Bravi.
Torno a casa al limite del blocco definitivo del quadricipite femorale.




Percorrenza 29,3 km dalle 15:30 per 1h30′ – Vel. media n.p. km/h – Peso ↑ 95,0 kg