Sono tornato al lago Trasimeno per fare il giro lungo i suoi percorsi ciclistici. Fà un caldo tremendo, sole a picco, sono quasi sicuro che non piova: prendo la bici e la carico in macchina. Arrivo in macchina fino a Passignano a 43 km da casa mia. Lì mi fermo, scarico la bici e poi mi accorgo che il parcheggio è a pagamento. Avendo solo tagli grandi™ ho dovuto rismontare la bici, ricaricarla e spostarmi ad un km e mezzo dove, bontà sua, il comune di Passignano ha predisposto dei parcheggi aggratis; praticamente in culo al mondo.
Parto con un buon passo e subito scopro un percorso ciclabile tra Passignano e Torricella che l’altra volta mi era sfuggito (ma sfuggito proprio) facendomi dichiarare il tratto come “una strada abbastanza insulsa”.
Da segnalare il fatto che a Sant’Arcangelo, dove finisce il percorso ciclabile per poi riprendere a Castiglione del Lago, ho affrontato la salita con un’energia che non mi ricordavo di avere. Ho paura di dover riconsiderare le uscite di corsa come una cosa utile.
A Castiglione del Lago il tempo si imbruttisce (dove ho scattato la foto dei lampioni inneggianti) e mi spavento immaginandomi scene monsoniche con un povero ciclista a 25 km dalla macchina. Arrivo al mitico aeroporto e prendo un caffè al centro anziani dove mi pare sempre di entrare in un mondo molto più gentile. Lasciato il bar del centro anziani attraverso l’aeroporto e mi inoltro nella campagna verso Tuoro dove ha la sua apoteosi la battaglia che son quasi due ore che sto già combattendo: quella contro i moscerini o qualsiasi altro insetto minuscolo che si muove in enormi nugoli. Ho scoperto sulla mia pelle che i moscerini di mosca non fanno nulla ma ci sono altri insetti che mordono e pure dolorosamente.
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